Nel dopo gara, davanti ai giornalisti, si presentano i 3 uomini chiave di questa durissima partita: l’allenatore Giacomotti, l’eroe di giornata Piazza e il furbetto Speziale. Partiamo con ordine dal primo.
Il mister è ridotto ad un filo di voce, ha passato tutta la partita ad urlare e ad incitare i suoi: “Abbiamo disputata una partita difficile contro una buona squadra. Vittoria meritata, ottenuta con il cuore e con l'impegno: tre punti fondamentali, ci tenevamo a conquistarli dopo la sconfitta con l'Insubria. Dopo le critiche, peraltro giuste, la vittoria è stata il miglior modo di reagire sul campo. In merito al secondo tempo, disputato in 10 fin dall’inizio praticamente: “Abbiamo dimostrato di avere carattere e di voler fare qualcosa di importante. Le qualità ci sono, se riusciamo ad avere la cattiveria aumentano le potenzialità”.
Giacomotti poi ci parla singolarmente dei suoi, ad iniziare forse da quello che nel bene e nel male ha deciso la gara, il portiere Forti: “C'è stata forse un po’ di leggerezza - commenta il mister - però vorrei sottolineare la sua grande parata nel secondo tempo”. Poi ovviamente il discorso cade sul match-winner di giornata, Piazza: “Era finito un po’ nell'occhio del ciclone, il fatto che abbia esultato con tutta la tribuna significa quanto questo ragazzo ci tenga”. Parole di elogio anche per un altro elemento che nelle ultime settimane aveva faticato e non poco, Fassina: “Ottima prova: ha fatto tutto quello che un giocatore delle sue qualità può fare.” Infine parole di conforto per il panteron, che non trova il gol da ormai diverso tempo, e gli effetti di questa astinenza si fanno vedere soprattutto sul campo: “Ha lottato, sono contento di lui: vuole segnare, ma deve stare sereno perché i gol arriveranno”.
Poi lo spazio viene ceduto giustamente al bomber della partita, Federico Piazza. Freddo dagli undici metri come sempre, e tornato a segnare con la specialità di casa, la punizione: “Ho aspettato fino alla fine che il portiere andasse giù per spiazzarlo - racconta - E' stata una vittoria col cuore contro una squadra fisica che ci aggrediva. Ho avuto la fortuna di chiudere e aprire la gara. E' stata una scelta di vita tornare a Voghera, ci tengo molto: oltre ai ragazzi della curva che ci seguono sempre, ho esultato con tutta la tribuna. La vittoria è del gruppo, penso di essere cresciuto molto come carattere e personalità”. Il numero 10 rossonero, in entrambe le circostanze, si è esibito in due grandi e rabbiose esultanze: corsa sotto la curva e poi il saluto sotto la tribuna con la chicca del bacio sullo scudetto, soprattutto per dimostrare la sua passione per la città e per la maglia che indossa. Ma i gol hanno una dedica speciale: “Per mio padre che ha avuto problemi e ora sta bene e per Ilaria (la fidanzata) e la sua famiglia, mi sono stati vicini in questi mesi”.
E per finire ecco Speziale, lesto nel procurarsi quel rigore che ha deciso le sorti della partita. Dopo partita ammette la sua furbizia su quel episodio: “Ho anticipato il difensore che mi ha toccato, poi ho accentuato un pò - ammette - Nel primo tempo però c'era un rigore grosso su di me. E' stata una partita dura con una squadra aggressiva e fisica, il carattere è venuto fuori. Dopo la sconfitta con l'Insubria avevamo voglia di rivincita”.
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