La notizia non è ancora ufficiale, anzi la decisione potrebbe cambiare fino all'ultimo, ma di certo la voce che circola con insistenza nei piani alti della Lega Nazionale Dilettanti è di quelle che tolgono qualche possibilità di sognare la C2. Infatti sembra che la Lega Pro abbia intenzione di bloccare i ripescaggi per tutte le squadre non vincitrici nei propri gironi di appartenenza. Tra le varie conseguenze, citiamo quella che ci interessa più da vicino: la vincitrice dei play-off si potrebbe addirittura ritrovare nell'imbarazzante situazione di aver lottato per nulla, in quanto sono in modifica i parametri per valutare l'eventuale ripescaggio, ormai non più basato esclusivamente sulla vittoria sul campo, ma bensì e in particolar modo sulle disponibilità economiche di ciascuna squadra (ricordiamo comunque che la serie D è l'unico livello calcistico italiano in cui la fase finale dei play-off non garantisce la promozione diretta, ma bensì solo delle possibilità di ripescaggio, a seconda della situazione in C2, in caso di vittoria finale). La notizia fa scalpore più che altro per le voci che circolavano i mesi scorsi, dove si ipotizzava una promozione in C2 notevolmente allargata sia alle vincitrici dei play-off, sia a quella della coppa italia.
Quindi a questo punto salirebbero (di sicuro) in C2 soltanto le 9 vincitrici di ciascun girone di serie D, mentre qualsiasi altro piazzamento non garantirebbe affatto nessun diritto ad essere ripescati, soprattutto i fatidici play-off (questi aumenterebbero comunque le possibilità di ripescaggio a mio parere). Una decisione che farà certamente discutere, dato che si ipotizza un'estate bollente dal punto di vista dei fallimenti delle società di Lega Pro: basti pensare che da inizio campionato ad aprile sono stati assegnati ben 89 punti di penalizzazione complessivi nel più basso livello professionistico italiano, con tra l'altro il deferimento di almeno 14 società, con la lista in continuo aggiornamento. Il rischio sarebbe quello di ritrovarsi con una seconda divisione pressoché vuota, con gironi composti da neanche 16 squadre...
Quindi quali sarebbero i riscontri per il Voghera, ma anche per Colognese, Pontisola e Darfo Boario, le 4 fatidiche squadre che attualmente occupano i posti play-off? Il rischio di disputare degli spareggi a fine stagione per poi ritrovarsi a settembre con i soliti avversari..
Le possibilità di ripescaggio quindi non vengono assolutamente negate come qualcuno diceva, semplicemente cambiano, ma soprattutto viene abolita l'ipotesi che la vincitrice dei play-off o di qualsiasi altra importante manifestazione dilettantistica (vedi coppa italia) abbia il diritto di essere ripescato per tali motivi conquistati sul campo. Semplicemente la possibilità di ripescaggio si fonderebbe su altri eventuali parametri
Qui sotto riporto l'intervista a Macalli, il presidente di Lega Pro, dove spiega le possibili nuove strategie per cercare di fermare l'emorragia del calcio italiano di seconda fascia.
Salve presidente, a che punto è il progetto di riforma dei campionati di Lega Pro?
“L’ipotesi di riforma non riguarda solo la Lega Pro e comunque l’idea di ridurre il numero delle squadre a 60 nel prossimo triennio è solo una delle ipotesi. Ho consegnato i lavori della Commissione e abbiamo trovato diversi punti di convergenza. Noi siamo disponibili a fare dei sacrifici purchè ci siano delle risorse economiche a venirci in aiuto. Da soli non possiamo fare nulla”.
In questo periodo molte società, volenti o nolenti, devono cominciare a pensare a mettersi in regola in tempo per l’iscrizione al prossimo campionato. Quale sarà la procedura in termini di tempi e garanzie economiche fideiussorie?
“Fino al Consiglio Federale del 29 aprile non sapremo niente di nuovo sui parametri da rispettare per iscriversi al prossimo campionato. A metà mese le Leghe potrebbero riunirsi per iniziare a parlare di garanzie fideiussiorie, ma non c’è ancora nulla di ufficiale. Sono preoccupato, so che così non si va lontano. Ho fatto delle denunce, ma non sono un mago. Più che gestire una situazione difficile e lavorare 24 ore al giorno per portare soldi a casa, non so cosa posso fare. Spesso si parla di aria fritta e purtroppo i problemi veri sono quelli che non vengono mai comunicati. Siamo impotenti su tante cose e cerchiamo sempre di rendere possibile l’impossibile”.
Ieri in un suo intervento ha detto di voler riportare le famiglie negli stadi. Non pensa che bisognerebbe fare qualcosa per riportare le tifoserie negli stadi, visto quest’anno molte società giocano praticamente a porte chiuse o con un pubblico fantasma?
“Ci sono realtà dove il bacino d’utenza è sempre stato ristretto. Ma ci sono piazze in cui la gente perbene vorrebbe venire allo stadio per godersi uno spettacolo sportivo, ma c’è una tifoseria violenta che l’allontana. Questo è un dato di fatto. Non possiamo tutelare i violenti e non prenderci cura di chi vuole riportare allo stadio il sorriso, la voglia di stare assieme e tutti i valori positivi racchiusi nell'istituzione familiare. In sintesi trovare una sinergia tra l’etica e il mondo dello sport. Questo è solo un tentativo per migliorare e va fatto. Abbiamo il dovere di provare a far nascere una nuova generazione di tifosi”.
Ieri l’Ancona vincendo la Coppa Italia Dilettanti si è assicurata di diritto la promozione in Serie D. Vedere la squadra dorica in Lega Pro nella prossima stagione è possibile? Stesso discorso per le finaliste di Coppa Italia di Serie D Perugia e Turris?
“L’unico punto che in sede di consiglio ha trovato l’accoglimento di tutti, tranne dell’Aic, è il blocco dei ripescaggi. Nel calcio ha diritto a salire di categoria chi arriva primo in classifica. Il ripescaggio non è un diritto, ma è un regalo che qualcuno ti fa. Siccome non sappiamo cosa succederà alle società attualmente in Lega Pro da qui a questa estate, abbiamo chiesto alla Federazione di approvare una norma che dia la possibilità al Consiglio Federale di pescare in altri campionati per integrare gli organici dei gironi. Chi viene ripescato non è necessariamente quello che ha vinto la Coppa Italia. La decisione verrebbe presa dal Consiglio Federale in base ad altri parametri”.
Club gloriosi come l’Ancona, che portano il nome di quello fatto fallire da Petocchi & Co, e che invece ricordiamo è una società del tutto nuova nata dalla fusione con il Piano San Lazzaro, potrebbero essere penalizzati dalle cattive gestioni del passato in caso di ripescaggio?
“Nel calcio non c’è discriminazione e nel momento in cui una società viene ritenuta idonea a partecipare ad un determinato campionato, ha poi gli stessi diritti di tutte le altre squadre”.
Qual è il suo auspicio per il calcio di Lega Pro?
“E’ cambiato il tempo, ci sono sempre meno benefattori e il calcio professionistico deve continuare a farlo chi può farlo. All’orizzonte non vedo la luce, anche se so che c’è una cura per guarire il male che affligge il nostro calcio. Diminuendo le spese di gestione delle società, pagando i giocatori in maniera più oculata e facendo giocare più giovani, sono convinto che potremo superare questo momento di difficoltà”.
Fonte: http://www.tuttolegapro.com/?action=rea ... izia=26522
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